26 Dicembre 2021 By wp_149152

La comunità ebraica ai tempi di Gesù

Quali erano i gruppi religiosi ebraici nel I secolo dopo Cristo

Nel Vangelo sono citati diversi gruppi religiosi e politici attivi nella comunità ebraica nel periodo della vita di Gesù.

La conoscenza delle diverse fazioni aiuta non poco per contestualizzare il messaggio evangelico e per comprendere alcune delle motivazioni che hanno indotto determinati comportamenti del Salvatore.

I più noti tra i “partiti” ebraici del tempo sono sicuramente Scribi e Farisei, ma la suddivisione era molto più complessa e articolata, e dipendeva dalle propensioni personali, ma anche da convinzioni teologiche.

Spesso tra un gruppo e un altro vi erano profonde divisioni e molto astio. Alcuni studiosi ritengono ad esempio che gli Esseni abbiano deciso di ritirarsi nel deserto per non avere nulla a che spartire con gli altri gruppi, ritenuti addirittura impuri.

Vediamo quindi in una breve sintesi quali erano queste “correnti” che dividevano il popolo eletto attorno al I secolo d.C.

Farisei

Costituivano la maggioranza dei praticanti la dottrina ebraica. Erano i più osservanti, e sicuramente coloro che avevano aggiunto precetti su precetti, interpretando in modo letterale e quasi maniacale la Scrittura.

Il nome significa “colui che è separato” e stava a sottolineare la differenza che intercorrerebbe tra “un vero credente” e i pagani, oppure gli ebrei non religiosi.

Si affermarono nel periodo che si colloca tra la rivolta dei Maccabei (II sec. a.C.) e la distruzione del tempio da parte dei Romani (70 d.C.).

Erano molto devoti alla Torah, della quale, al contrario dei Sadducei, riconoscevano anche la tradizione orale.

Scribi

Non tutti i Farisei erano scribi, ma quasi tutti gli scribi erano Farisei. Si può riassumere in questo modo la posizione di questa fazione, che era rappresentata da uomini dotti che si ritenevano i custodi della Torah, e ai quali era demandato il compito dell’interpretazione. Profondi conoscitore della Scrittura, la studiavano e affidavano le loro interpretazione alla pratica dei Farisei.

Sadducei

Era una fazione politica molto importante perché era quella che in modo più aperto si opponeva ai Farisei.

Ai Sadducei appartenevano in prevalenza le famiglie più aristocratiche del popolo israelita e che rivendicavano i gradini più elevati della classe sacerdotale.

Il nome stesso deriva da Sadoq (o Zadok) che era il Sommo Sacerdote ai tempi di Re Salomone.

I Sadducei si differenziavano dai Farisei in termini sia politici che spirituali. Erano considerati “collaborazionisti” dei Romani, mentre sotto l’aspetto religioso si attenevano esclusivamente alla Torah scritta e rifiutavano l’immortalità dell’anima e l’esistenza di pene o premi nello Sheol. Erano dunque argomenti molto importanti che rendevano il contrasto con i Farisei molto duro.

Zeloti

Era in pratica il “braccio armato” dei Farisei. Erano dei veri rivoluzionari che si opponevano ad ogni tipo di dominazione straniera, e quindi in particolare modo ai Romani. Pubblicizzavano la rivolta armata e non perdevano occasione per organizzare azioni di rappresaglia.

Esseni

Era una corrente spirituale organizzata in comunità monastiche quasi esclusivamente nel deserto.

Praticavano il rito del Battesimo come simbolo di purificazione dal peccato. Molti ritengono che il Battista abbia tratto da loro l’esercizio del Battesimo praticato anche a Gesù.

Si erano appartati in comunità cenobitiche proprio perché non volevano riconoscere il primato dei Farisei nell’interpretazione della Scrittura.

Erano riuniti in comunità celibali nelle quali praticavano la comunanza dei beni. Rifiutavano ogni forma di violenza su persone e animali, e di conseguenza non elevavano sacrifici. Attendevano il “Re dei Giudei” che li avrebbe liberati con le armi dai pagani.

Sono balzati prepotentemente alla ribalta della Storia e dell’Archeologia con i ritrovamenti di Qumran, in cui esisteva una comunità essena che lasciò i documenti ritrovati.