Perché non possiamo che essere ecumenici e interreligiosi
Meditazione sulla Settimana di preghiera per l‘unità dei cristiani
Martedì 18 gennaio si aprirà l’annuale settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. A tale proposito sono state avviate numerose iniziative e diramati molti comunicati.
Il tema è tratto da Mt 2,2: “In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo“.
I Magi assurgono quindi a simbolo di unità, loro, che sono così diversi etnicamente e anche geograficamente.
L’evangelista infatti non specifica una zona circoscritta per indicare la provenienza di questi saggi. Ci viene riferito che arrivarono da un continente che per antonomasia è sempre stato misterioso e poco accessibile alla cultura occidentale.
Questo deve farci soffermare su Gesù che ha pensato alla unità delle genti dall’inizio fino alla fine della sua “avventura terrena”. I Magi che vennero ad adorarlo, e la sua preghiera nell’orto del Getsèmani lo testimoniano.
Nei Magi troviamo tutti gli spunti dell’eterogeneità delle genti. Il richiamo è quindi chiaro: significa tutti.
E anche i doni che portarono hanno un motivo profondo. Oro, incenso e mirra oltre che a significare le accezioni divine e umane, e l’offerta della passione, rappresentano l’interezza delle aspirazioni e del destino dell’uomo: ovvero tutti che offrono tutto!
Di fronte a una richiesta così esplicita devono cadere quindi tutte le velleità umane di concepire un mondo diverso da quello unito in un unica resa di grazie, nel riconoscimento che le divisioni umane sono superabili.