Dio ci sorprende, ma noi ci fermiamo alla forma
Gesù sana ogni male nella sostanza, spirito e corpo: fidarsi di Lui è l’unica cosa che chiede
«Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato (Dalla liturgia).
L’angelo che scende nell’acqua guarisce una persona sola, ogni tanto. Gesù invece guarisce tutti, sempre. Gesù porta a compimento le promesse del popolo di Israele.
Ciò che nell’Antico Testamento era accennato, parziale, incompiuto, riservato a pochi, ora diventa reale, completo, per tutti.
La grazia di Dio opera pienamente in Gesù. Il malato, che per trentotto anni tenta invano di arrivare per primo all’acqua ben rappresenta il popolo di Israele, che ha vagato con Mosè nel deserto per trentotto anni, compiendo lo stesso cammino che i soldati israeliani, nella Guerra dei Sei Giorni del 1967, a marce forzate hanno compiuto in pochi giorni. Quel malato, incontrando Gesù, ha avuto in un attimo quello che aspettava da tanti anni. Semplicemente facendo quello che Gesù gli ha chiesto di fare.
Gesù vuole rendere migliore la nostra vita e vuole darci la salvezza eterna. Vuole guarirci dalle nostre malattie spirituali. E lo può fare.
Fidiamoci di Lui e lasciamolo operare nella nostra vita. Facciamo quello che ci chiede. La nostra vita sarà migliore.