Avvicinarci a Gesù fa prendere coscienza di chi siamo
5 Settembre 2024 By Don Enrico Giovannini

Avvicinarci a Gesù fa prendere coscienza di chi siamo

Dio ci ama così come siamo, ma non ci lascia come ci ha trovati

«Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
(Dalla liturgia).

«Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Pietro, dopo che gli è stata manifestata la potenza del Signore ha compreso di essere un peccatore, e di essere indegno di stare vicino a Lui. Sembra quasi che il manifestarsi della divinità allontani l’uomo da Dio. In realtà vediamo bene che non è così: Pietro, avvicinandosi alla luce di Dio, ha visto se stesso così come realmente è.

Prendiamo in mano una boccia sferica, una di quelle con cui si gioca: se siamo al buio, carezzandola con la mano, abbiamo l’impressione che sia liscia, senza imperfezioni, ma se la avviciniamo ad una fonte di luce, immediatamente ne vediamo tutte le irregolarità, i difetti. Così è per noi: più ci avviciniamo a Dio, più capiamo di essere imperfetti.

Tutto questo non ci allontana da Dio. Gesù non ascolta l’invito di Pietro ad allontanarsi, anzi: proprio dopo che Pietro ha confessato di essere un peccatore lo chiama al suo servizio. Gesù ci ama così come siamo: non però per lasciarci come ci ha trovati, ma per farci sempre migliori, sempre più simili a come Dio ci vuole. E più siamo simili a come Dio ci vuole, più siamo noi stessi e siamo felici, perché assecondiamo la nostra vera natura di esseri creati ad immagine e somiglianza di Dio.