Perché Gesù è chiamato «il Cristo»?
Il significato profondo del termine
Oggi, 23 settembre: San Pio da Pietrelcina
«Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Alleluia. (Dalla liturgia).
«Il Cristo di Dio». Questa è la risposta di Pietro alla domanda di Gesù: «Voi, chi dite che io sia?». E Pietro, diversamente dalla gente, da la risposta giusta.
Il brano parallelo di Matteo ci dice che Pietro ha dato la risposta giusta perché ispirato direttamente da Dio. E allora possiamo fidarci.
Ma cosa significa Cristo? È una parola di origine greca, che in ebraico si traduce Messia. Cristo letteralmente è l’unto. A noi non sembra un complimento dire che uno è unto. La parola Cristo ha la stessa origine della parola crisma, l’olio che il vescovo benedice il giovedì santo, e che viene usato per amministrare quei sacramenti che imprimono il carattere: battesimo, cresima e ordine sacro.
L’olio che penetra indica il fatto che una persona è impregnata di Dio in profondità, il suo rapporto con Dio non è qualcosa di superficiale.
L’olio veniva usato, ai tempi di Gesù, come medicamento: risana le nostre ferite interiori, in particolare quelle provocate dal peccato. Con l’olio si cospargevano i corpi dei lottatori, per rendersi scivolosi e sfuggire così alla presa degli avversari: indica l’aiuto che ci viene dato per sfuggire dall’abbraccio mortifero del demonio.
Infine l’olio serviva come cosmetico, per apparire più belli: ci rende migliori agli occhi di Dio.
Tutti questi significati sono concentrati nella parola Cristo, (o Messia, che è la stessa cosa). Ma Gesù subito precisa che dovrà soffrire, essere messo a morte e risorgere.
Nessuna unzione, né quella battesimale né quella sacerdotale potrà giovarci in questa vita o nell’altra se non accettiamo di prendere la nostra croce e di seguire Gesù Cristo sulla via che ci ha indicato.