Gesù storico: novità sull'anno di nascita di Cristo
20 Settembre 2023 By Enrico Cannoletta

Gesù storico: novità sull’anno di nascita di Cristo

In dubbio la data della morte di Erode, forse Gesù nacque proprio nell’inverno del 1 d.C.

La ricerca della storia sulla figura di Gesù appassiona al di là della Fede. Coinvolge storici e astronomi, e se ormai tutti gli studiosi, atei o credenti, non hanno dubbi sulla storicità di Yehoshua ben Yosef (lo storico Alessandro Barbero ha detto che uno storico degno di questo nome non può metterla in dubbio), ci si impegna a cercare elementi che arricchiscano il “dossier” sul personaggio certamente più significativo nella storia dell’umanità.

L’approccio, anche da parte cristiana è assolutamente scientifico. Vengono quindi presi in considerazione solo gli elementi che possano rispondere al metodo storico-critico.

La lettura di queste deduzioni e anche delle relative tesi finali, non deve influenzare il credente o fargli supporre prese di posizioni critiche da parte degli studiosi, ma vanno accettate come punto di arrivo di considerazioni che almeno al momento sono supportate da prove storiche o presunte tali.

Fino a oggi si è fatto riferimento agli storici antichi (Giuseppe Flavio, Tacito, Eusebio di Cesarea, ecc.), che nel descrivere il periodo storico avevano associato la data della morte di Erode il Grande nel 4 a.C. sottolineando che avvenne DOPO una eclissi lunare. Questa informazione ha fatto sì che la data presunta della nascita di Gesù fosse “anticipata” ad almeno 2 anni prima della morte del re, per far coincidere anche il decreto della strage degli innocenti, emesso due anni prima della morte del monarca.

Recentemente però B. E. Schaefer, astrofisico della Louisiana State University di Baton Rouge, ha evidenziato che eclissi con le caratteristiche di quella del 13 marzo 4. a.C. non possono essere notate ad occhio nudo. Alla luce di ciò i professori Fernando La Greca (già docente di Didattica della Storia antica e medioevale, Storia antica, Civiltà Romana, Antichità Romane e Storia Romana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Salerno) e Liberato De Caro (fisico, Istituto di Cristallografia dell’Università di Bari, ricercatore del CNR) hanno effettuato uno studio.

La rivelazione di Schaefer in effetti cambia totalmente le cose, in quanto dimostra che l’eclissi che ha fatto determinare la morte di Erode il Grande deve essere stata necessariamente un’altra.

L’eclissi dell’epoca in questione che poteva essere notata ad occhio nudo e quindi con riferimento storico certo risale alla notte tra 8 e 9 novembre del 2 d.C.

La nuova datazione porterebbe quindi la nascita di Gesù all’inverno del 1 a.C. ma risulta coerente con altre indicazioni fornite a suo tempo da Giuseppe Flavio recuperando la tradizione rabbinica sul giorno della morte di Erode, il 2 di Shevat (24 Gennaio 3 d. C.). Il periodo che intercorre tra il novembre del 2 e il gennaio del 3 d.C. permetterebbe finalmente di spiegare in modo più logico la quantità di eventi e di spostamenti di Erode descritti dallo storico, che avvennero tra eclissi e la Pasqua di quell’anno (corrispondente al 6 aprile), e che finora costituivano una perplessità per la loro quantità, in quanto Steinmann calcolo i giorni necessari in 41 e altri in 60, non certo in 19, quanti avrebbero dovuto essere se Erode fosse morto nel 4 a.C.

Occorre però fare i conti anche con un’altra coincidenza che è relativa all’inizio del regno dei figli di Erode il Grande (Erode Archelao, Filippo Erode ed Erode Antipa).

Erode infatti, sofferente come specifica Giuseppe Flavio in Antichità Giudaiche, a partire dal 3 a.C. associò i tre figli al governo, e la co-reggenza durò almeno fino al 3 d.C. Questa ipotesi è confermata dall’archeologia e dalla numismatica: non esistono infatti monete coniate con l’effige dei successori di Erode il Grande fino almeno al loro 5° anno di regno (quindi successive al 2/3 d.C.).

A cascata vengono a coincidere anche altri numerosi eventi (i “46 anni del tempio” indicati dal Vangelo giovanneo, la crocifissione nel 34 d.C.). La ricostruzione del tempio da parte di Erode il Grande risulterebbe dunque fissata nel 16 a.C. e andrebbe esattamente a coincidere turno della classe di Abia (cfr. Lc 1,8), cui apparteneva Zaccaria, che sarebbe caduto perciò dal 20 al 27 settembre del 2 a.C., in perfetto accordo con la tradizione della Chiesa d’Oriente che pone l’annuncio dell’angelo della nascita di Giovanni Battista il 23 settembre, quando Zaccaria era di turno.

Fissando la data della morte di Erode il 3 d.C. passano esattamente due anni dalla nascita di Gesù, che corrispondono al decreto della “strage degli innocenti”.

Un altro studio pubblicato su Annales Theologici, rivista internazionale di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce, a cura di La Greca e De Caro avvalendosi di dati astronomici, hanno proposto venerdì 23 aprile 34 come giorno della crocifissione e morte di Gesù.