Cos'è il Catechismo nella gioia?
26 Gennaio 2024 By Enrico Cannoletta

Cos’è il Catechismo nella gioia?

Non è scuola ma formazione e proposta per vivere il messaggio di Gesù

Il significato del Catechismo è un aspetto che la Chiesa Cattolica ha valutato sempre con molta attenzione nel corso dei secoli.

Con il cambiamento dei tempi resta però salda la missione della Chiesa fondata da Cristo, la quale, tra le sue mansioni, ha ricevuto anche l’incarico di porgere al mondo il messaggio di Gesù.

È dunque facoltà, ma potremmo dire anche obbligo della Chiesa Cattolica, adeguare il metodo di informazione secondo quanto chi ascolta può più facilmente tradurre nel comportamento di vita, in ottica di salvezza eterna.

Si tratta di una grave responsabilità della quale la Chiesa ha avuto sempre molta cura.

Con il Concilio Vaticano II si è preso in considerazione che una Catechesi nozionistica, formata inoltre da domande e risposte, poteva essere utile in tempi in cui non era presente la secolarizzazione. Oggi, in un mondo sempre meno cristiano, e anche molto meno spirituale, occorre trasmettere i concetti che aiutino a comprendere perché non si deve peccare.

Si è riscoperta inoltre la necessità di una catechesi che si rivolga a tutti, e non solo a chi si avvicina ai Sacramenti della iniziazione cristiana.

La catechesi è un cammino che il Concilio Vaticano II ha riconosciuto non lineare, ma composto di anelli che simboleggiano le fasce di maturazione. E non a caso i Sacramenti attraversano le fasi di maturazione del cristiano e dell’uomo in genere: dapprima il Battesimo, poi Confessione, Cresima e Eucarestia, e successivamente Ordine o Matrimonio, e infine Unzione degli infermi.

Il passaggio da un «cerchio» ad un altro, avviene nei momenti critici della maturazione.

Il catechista, non deve essere un maestro, perché la catechesi non è uni-direzionale. Deve piuttosto essere l’accompagnatore nel percorso di maturazione, un cammino che non termina mai.

Si sono aggiunte quindi nuove formule di approccio per istituire un catechismo degli adulti, che in alcuni casi deve colmare la lacuna che si è creata lasciando il Catechismo che era spiegato ai bambini, e ritornando a un approfondimento di fede. Molti adulti infatti sono fermi ai concetti spiegati col linguaggio utili per i fanciulli.

Il primo annuncio deve dunque comprendere il concetto di sacralità di ogni uomo, e il rendere grazie a Dio che ne è la fonte.

Facendo emergere la centralità di Gesù è più facile comprendere che Egli non è morto per un «capriccio del Padre» e si assimila l’accezione di dono nel sacrificio della Croce.

Cambia aspetto dunque anche il significato di sacrificio: partecipare alla Santa Messa non è un sacrificio per compensare in parte quello di Gesù, ma è attualizzare la Passione di Cristo che ha reso sacro il dono per cui la vita eterna è già presente in noi.

In questo modo il Catechismo è formazione nella gioia, che è quello che Dio chiede all’uomo.