Quando avverrà la fine dei tempi? Inutile ostinarsi a cercare di scoprirlo
Una folgore che «brilla da un capo all’altro del cielo»
«Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
(Dalla liturgia)
La domanda sulla fine dei tempi è inevitabile. È inevitabile ma inutile. Non vi saranno segnali che ci preannunciano questa fine.
La seconda venuta di Cristo, quando verrà nella gloria a giudicare i vivi e i morti sarà rapida e improvvisa come un fulmine. Perciò Gesù sembra invitarci a non perdere tempo con questioni irrilevanti.
Cosa ci importa sapere quando verrà la fine del mondo? L’importante è farsi trovare pronti. Toglie interesse alla curiosità sugli ultimi tempi, e punta l’attenzione su ciò che conta per salvarsi, la croce: «prima è necessario che soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
È la croce, cioè l’accettazione docile della volontà di Dio, che ci conduce a salvezza. Le domande sul come e sul quando cesserà di esistere la realtà così come la conosciamo non trovano spazio nei discorsi di Gesù, perché non servono alla nostra salvezza.