Dilexit Nos: l'autorevolezza del cuore
7 Febbraio 2025 By Enrico Cannoletta

Dilexit Nos: l’autorevolezza del cuore

I risvolti extra-teologici della recente enciclica di Papa Francesco

Oltre alle attese e importanti accezioni teologiche, l’enciclica Dilexit Nos contiene delle indicazioni che investono l’ambito psicologico, antropologico e ontologico. Ancora una volta, dunque, Papa Francesco dimostra di andare veramente a fondo nelle sue analisi.

Il Papa richiama tutti alla considerazione delle esigenze prettamente umane. La nostra società si è concentrata sull’esaltazione di alcune virtù e sulla “deificazione” di qualche valore, trascurandone altri altrettanto necessari.

Col Concilio Vaticano II, la Chiesa ha aperto uno spazio notevole alla razionalità, con indicazioni concrete circa lo studio e l’approfondimento delle materie di fede. I laici sono stati resi corresponsabili dell’esercizio volto alla comprensione delle Scritture. Questa linea è indubbiamente condivisibile e di notevole rilievo. Si dimentica però, e forse un po’ troppo spesso, che l’essere umano è un unicum in natura, e come tale presenta meccanismi psicologici e culturali complessi. Per non parlare delle prospettive spirituali e anche sentimentali che albergano in ognuno di noi. Entra perciò in campo l’equilibrio tra cuore e cervello, o perlomeno ciò che viene ricondotto a questi organi.

L’invito del Papa è quello di rivalutare la funzione del cuore, come organo propositivo di scelte e comportamenti. Questo non significa dover abbandonare la razionalità, ma vuol dire non escludere una parte fondamentale della completezza dell’uomo.

Una scelta completamente e esclusivamente razionale finisce per cadere in qualche modo vittima dell’egoismo o della funzionalità, determinando un’etica auto-referenziale e di tornaconto, personale o interpersonale. Dare spazio al cuore aiuta non solo per incrementare l’empatia, ma facilità l’accesso a comportamenti più armonici con la giustizia.

Gesù ha fatto spesso riferimento al cuore, con indicazioni che sulle prime sembravano sconvenienti. Non possiamo negare però che la nostra fede ci induce a ritenere che ci si salva tutti insieme nell’amore e nella mediazione di Cristo.

Anche la nostra cultura, che in ambito religioso affonda profondamente le radici in quella ebraica antica, ci riconduce alla rivalutazione del cuore. Gli Ebrei ritenevano il cuore e non il cervello, il centro del pensiero, e tutte gli insegnamenti del Cristo vanno intesi sotto questa condizione.

Il cuore, dunque, sottolinea Papa Francesco, ha la capacità di andare oltre alle riflessioni del filosofo, e completa anche le esigenze cognitive dell’uomo.

Non a caso risulta sempre commovente il riferimento al Cuore di Gesù. La Chiesa non ha mai tralasciato la devozione al Sacro Cuore, proprio perché è un baluardo a difesa dell’equilibrio.